L’anonimato nell’arte. Dal medioevo a Banksy

Discorsi della Biennale - Edizione 2019

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  • 30/03/2019, ore 16:00
  • OGR - Officine Grandi Riparazioni
  • Olga Gambari, Tomaso Montanari

Chi è Banksy? Chi è Elena Ferrante? Siamo disposti ad arrampicarci sulle più improbabili congetture pur di riuscire a dare un volto, una biografia, una foto senza trucco ai pochi artisti o scrittori che hanno scelto di negarsi al circo mediatico. Non tolleriamo che qualcuno si nasconda dietro uno pseudonimo. E basterebbe la scelta del verbo nascondersi per rivelare lo spirito vagamente inquisitoriale col quale guardiamo a chi vuole parlare solo con le proprie opere. Molti che non hanno mai visto un Banksy, né letto una riga della Ferrante si sono appassionati all’abilissima cronaca della caccia alla loro identità anagrafica: ma – chiediamoci – qual è la storia, quale il futuro dell’anonimato dell’arte?

Profili fake. Perché le false identità fanno sentire al sicuro

Da vedere - Edizione 2019

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  • 31/03/2019, ore 17:00
  • Polo del '900
  • Paola Turani, Team Ermione, Vanni Codeluppi

I social network sono diventati l’unità di misura della qualità di una persona. Quando le identità diventano account e la condivisione parte della nostra vita, creare un fake piuttosto che mostrarci per quello che siamo è questione di un click. I follower crescono e noi iniziamo a sentirci meno soli. Quanto siamo disposti a osare per farci amare? E se ci spingessimo così in là da perdere noi stessi? La riflessione su questi temi prende l’avvio dalla proiezione di un cortometraggio: una produzione originale di Biennale Democrazia che vede protagonista un noto influencer, scoperto a truffare i suoi follower.