La cura e il suo racconto. 50 anni di medici senza frontiere.

Dare voce - Edizione 2021

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  • 10/10/2021, ore 11:30
  • Polo del '900
  • Annalisa Camilli, Roberto Scaini, Sergio Cecchini

Medici Senza Frontiere nasce nel dicembre del 1971 a Parigi dalla fusione di due associazioni di medici e giornalisti francesi reduci dalla bruciante esperienza di una duplice emergenza umanitaria, in Biafra e in Bangladesh. Attraverso l’analisi di alcune esperienze, l’attenzione si concentra sull’azione medica, sul valore della testimonianza e della denuncia, ma anche sul cruciale ruolo dei media rispetto alle crisi umanitarie dimenticate per dare voce a mondi apparentemente lontani.

Medici di tutto il mondo unitevi! Anzi no. Il virus tra scienza e geopolitica

Dibattiti - Edizione 2021

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  • 09/10/2021, ore 10:30
  • Complesso Aldo Moro Aula Magna
  • Barbara Gagliardi, Fabrizio Maronta, Federico Toth, Giorgio Cuscito

Ciò che biologia unisce, geopolitica divide. A inizio epidemia è prevalsa l’idea che di fronte a un’emergenza medica i governi avrebbero agito in modo simile, se non coordinato, stante la comunanza della sfida. In realtà, si sono osservate condotte divergenti, quando non radicalmente opposte, dettate in parte dalle caratteristiche dei rispettivi sistemi sanitari, molto diversi fra loro, ma anche, se non soprattutto, dalle profonde differenze politiche, culturali, storiche, giuridiche e sociali. Insomma, l’emergenza non ha cancellato, ma ha forse addirittura acuito, confliggenti priorità geostrategiche.

Vietato sbagliare? Come si decide in medicina d’urgenza

Dibattiti - Edizione 2017

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  • 02/04/2017, ore 18:00
  • Accademia delle Scienze
  • Fabrizio Elia, Franco AprĂ , Vincenzo Crupi

Le comuni credenze sulla medicina d’urgenza alternano entusiasmi fideistici a denigrazioni populistiche, immaginando una realtà dove è vietato sbagliare. Comprendere come ragionano medici e infermieri consentirebbe di sfatare alcuni luoghi comuni sul funzionamento della mente umana. In medicina, il patrimonio di conoscenze in materia deve essere impiegato per prendere decisioni “buone”, ma anche per migliorare le relazioni umane. È auspicabile immaginare un uso democratico di queste conoscenze per ottenere relazioni e comportamenti positivi, necessari nell’ambito delle attività mediche come nella vita sociale.