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Un mondo possibile nella nostra mente | parte 1

Dare voce - Edizione 2021

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  • 10/10/2021, ore 15:30
  • Circolo dei Lettori Sala Grande

Relatori

L’allungamento medio dell’aspettativa di vita è un fenomeno che si registra in ogni Paese del pianeta ed è legato all’alimentazione, alle condizioni ambientali, all’innovazione tecnologica e agli sviluppi della medicina. Con l’allungamento della vita, il cervello può iniziare un lento processo degenerativo. Nella nostra mente è possibile che si sviluppi un mondo caratterizzato da intermittenze e incoerenze: non riconosciamo i volti e i luoghi familiari, siamo disorientati, ci mancano le parole, il tempo assume dimensioni soggettive. Squilibrio, demenza, infermità mentale sono dimensioni dell’esistenza ancora troppo spesso tabù, che esigono una presa di consapevolezza individuale e collettiva.

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Debito ambientale, debito generazionale

Dibattiti - Edizione 2021

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  • 10/10/2021, ore 14:30
  • Cavallerizza Reale

Relatori

Lo sviluppo economico e sociale di un Paese dipende in primo luogo da decisioni che guardino al lungo periodo, in un’ottica di sostenibilità sociale ed ambientale. Le scelte di politica economica sono però spesso condizionate dalla necessità di presentare agli elettori risultati tangibili nel brevissimo periodo, scaricando così sulle generazioni future i costi di soluzioni più facili e immediate. La pandemia ha reso ancora più profonda questa frattura tra generazioni. Alla luce della crisi ambientale globale, c’è ancor più bisogno di un nuovo patto intergenerazionale, in cui la voce dei più giovani sia maggiormente ascoltata.

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Politiche dell’antropocene

Discorsi della Biennale - Edizione 2021

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  • 10/10/2021, ore 14:30
  • Complesso Aldo Moro Aula Magna

Relatori

Come si pone oggi la questione politica delle relazioni tra natura e cultura? Separando le concezioni universali della natura dalle culture umane contingenti, a lungo l’etnocentrismo dei Moderni ha oscurato il fatto che la propria cosmologia non è l’unico modo per descrivere le strutture del mondo. Il mestiere dell’antropologo è proprio quello di descrivere altri sistemi culturali, altre filosofie politiche, che consentono di comprendere meglio la situazione presente nella quale, con il riscaldamento globale, gli esseri umani sono diventati loro stessi una forza naturale.

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Altri esseri viventi

Dialoghi - Edizione 2021

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  • 10/10/2021, ore 11:30
  • Complesso Aldo Moro Aula 1

Relatori

Il problema del rapporto tra esseri umani e animali, da mera opzione di scelta individuale, è diventata una questione politica per ciascuno di noi. Ma la composizione di una società multispecie non può che basarsi sull’incontro rispettoso fra umani e altri dagli umani in cui il vivere in comune sia punto di arrivo, piuttosto che di partenza. Da ciò l’urgenza di nuovi immaginari e nuove pratiche per pensare a diversi modi di fare mondo che siano condivisi fra umani e non umani.

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La cura e il suo racconto. 50 anni di medici senza frontiere.

Dare voce - Edizione 2021

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  • 10/10/2021, ore 11:30
  • Polo del '900

Relatori

Medici Senza Frontiere nasce nel dicembre del 1971 a Parigi dalla fusione di due associazioni di medici e giornalisti francesi reduci dalla bruciante esperienza di una duplice emergenza umanitaria, in Biafra e in Bangladesh. Attraverso l’analisi di alcune esperienze, l’attenzione si concentra sull’azione medica, sul valore della testimonianza e della denuncia, ma anche sul cruciale ruolo dei media rispetto alle crisi umanitarie dimenticate per dare voce a mondi apparentemente lontani.

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La città tra utopia e distopia

Dixit - Edizione 2021

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  • 10/10/2021, ore 11:00
  • Circolo dei Lettori Sala Grande

Relatori

La città è stata la grande scommessa dell’umanità, una scommessa che ha continuato ad essere giocata e rigiocata dagli uomini e dalle donne in condizioni sempre nuove e diverse. Da cinquecento anni a questa parte, da Thomas More in poi, la tradizione utopistica s’interroga su quali istituzioni, principi, abitudini e sentimenti fondare la convivenza umana perché lo spazio della città possa essere un’occasione di crescita personale e collettiva, nella convinzione che senza un patrimonio condiviso di idee e senza criteri regolativi la convivenza umana può divenire fonte di abusi, indifferenza e miserie.

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