Piratpartiet, i partiti politici e il web

D'autore - Edizione 2011

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  • 17/04/2011, ore 16:30
  • Teatro Carignano
  • Amelia Andersdotter, Anna Masera

Uno degli obiettivi del Piratpartiet (Partito Pirata) in Svezia è quello di cambiare le leggi sul copyright. Amelia Andersdotter, una delle piĂą giovani eurodeputate e membro del partito racconta la nascita, lo sviluppo e gli obiettivi del Piratpartiet, soffermandosi sul ruolo di internet e delle telecomunicazioni nella nostra societĂ . PerchĂ© gli Stati membri dell’Unione Europea hanno difficoltĂ  ad applicare le normative a riguardo?

Polvere di stelle

Dibattiti - Edizione 2019

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  • 29/03/2019, ore 21:00
  • Nuvola Lavazza La Centrale
  • Ambra Angiolini, Luis Sal, Pif

Quanto è fragile la celebrità? L’odierno immaginario subisce un bombardamento tanto fluido da alimentare la percezione che chiunque possa diventare famoso. Velocemente, nuovi stimoli fanno evaporare i precedenti, li polverizzano. I protagonisti dei contenuti social non hanno più la possibilità di governare le reazioni che ne derivano, diventando bersaglio di critiche feroci che spesso culminano nel fenomeno dell’hating. La celebrità non ha più memoria di cosa fu il divismo perché, costretta a muoversi sul terreno di un consumo istantaneo, non ha il tempo di cristallizzarsi in mito, uscendone inevitabilmente stropicciata. Quel che resta è effimero, come polvere di stelle.

Schermi continui, vite invisibili

Dei ragazzi - Edizione 2019

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  • 28/03/2019, ore 12:00
  • Auditorium Vivaldi
  • Giovanna Giordano, Pietro Jarre

Imparare a selezionare e a organizzare i dati per costruire la memoria individuale e collettiva è oggi fondamentale. Al tempo del web, in un’epoca in cui tutto è apparentemente visibile e in cui è impossibile non essere travolti dal flusso inarrestabile e caotico di informazioni, è infatti forte il rischio che molti dati si perdano. Un laboratorio di riflessione sul tema della visibilità dei dati personali e una sperimentazione pratica sull’uso ecologico dei dati digitali: raccogliere con cura, selezionare, conservare con attenzione, condividere con responsabilità.

Social network: chi decide cosa vediamo?

Dibattiti - Edizione 2015

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  • 29/03/2015, ore 16:30
  • Teatro Gobetti
  • Antonio Casilli, Fabio Chiusi, Sara Bentivegna

I social network come Facebook, i grandi motori di ricerca come Google, o le piattaforme commerciali come Amazon sono parte integrante della nostra vita. Senza controindicazioni? Quanto sono davvero liberi e neutrali questi spazi digitali di socialità? Come agiscono i loro misteriosi algoritmi, le black boxes che ci suggeriscono amici sempre nuovi, informazioni sempre più pertinenti, offerte commerciali sempre più vantaggiose? Quali sono le regole del gioco di questa nuova “sfera pubblica”? E quanta consapevolezza abbiamo del loro funzionamento?

Una Magna Charta per Internet

Dibattiti - Edizione 2015

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  • 28/03/2015, ore 15:30
  • Cavallerizza Reale
  • Juan Carlos De Martin, Philippe Aigrain, Stefano RodotĂ 

Oltre tre miliardi di persone usano Internet per uno spettro sempre più ampio di attività: studiare, cercare l’anima gemella, fare politica, trovare (o offrire) lavoro, rimanere in contatto con la famiglia, associarsi e interagire con la Pubblica amministrazione. Lo sviluppo è tale che ormai chi non ha accesso alla Rete sta progressivamente diventando un cittadino di serie B. Come garantirlo a tutti? Come assicurare che Internet preservi anche in futuro le caratteristiche che l’hanno resa così flessibile e aperta? Come far sì che i diritti umani fondamentali siano adeguatamente tutelati anche online?

Un’altra democrazia? I movimenti e la Rete

Dibattiti - Edizione 2013

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  • 14/04/2013, ore 11:00
  • Aula Magna Istituto Avogadro
  • Alexander Trechsel, Donatella Della Ratta, Joan Subirats, Luigi Bobbio

Dal movimento degli Indignados in Spagna alle Primavere arabe in Egitto, Tunisia e Siria, la Rete ha giocato un ruolo fondamentale: ha favorito la mobilitazione dei cittadini, la partecipazione politica e attirato l’attenzione dei media internazionali. Ma si possono attribuire interamente a internet la nascita e la diffusione di questi movimenti?