Dipendenze

Dialoghi - Edizione 2019

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  • 28/03/2019, ore 17:00
  • Auditorium Vivaldi
  • Adriano Zamperini, Andrea Laszlo De Simone, Daniele Citriniti

Da sempre il mito della creativitĂ  si alimenta di eccessi e trasgressione. Un artista e un esperto di psicologia esplorano le nuove forme della socialitĂ  giovanile, dai modi di concepire festa e divertimento ai grandi riti di massa, indagando il ruolo svolto dai social network nel creare flussi di identificazione. Che cosa cercano i ragazzi, e che cosa trovano? Quando il desiderio del piacere produce comportamenti tossici? Un percorso nel mondo delle arti e dello spettacolo, lungo il sottile crinale che separa la dipendenza dalla gioia di condividere con gli altri le nostre emozioni.

Mostri

Dialoghi - Edizione 2019

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  • 29/03/2019, ore 11:30
  • Teatro Carignano
  • Adriano Zamperini, Alessandro Dal Lago, Simona Forti

Chi è il mostro? La risposta va cercata all’incrocio tra la dimensione soggettiva e quella sociale. L’essere umano, come il dottor Jekyll, può rivelarsi malvagio e crudele, rendendo visibile la sua parte più nascosta e, appunto, mostruosa. È difficile però dissociare il mostro dalle pulsioni collettive, perché quasi sempre è l’esorcismo di ciò che ci spaventa, in quanto esseri sociali. Se l’immaginario del passato è popolato da creature mitologiche – centauri, idre, draghi – quello odierno è popolato da nuove “streghe”: lo straniero, l’invasore, il diverso. Mostruoso è, allora, l’etichetta disumanizzante di ciò che è sconosciuto?

Passaggi d’identità

Dialoghi - Edizione 2015

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  • 26/03/2015, ore 18:30
  • Circolo dei Lettori Sala Grande
  • Adriano Zamperini, Alessandro Lombardo, Massimo Giuliani

I passaggi d’identità caratterizzano i tempi accelerati del vivere contemporaneo, creando spesso difficoltà sia nella dimensione soggettiva, sia nella convivenza con l’altro e con le collettività, scaturendo, talvolta, in violenza. Una riflessione sulla falsità dell’identità unidimensionale, testimoniata dagli eventi che hanno caratterizzato la Prima guerra mondiale e dallo sviluppo dei nuovi media che, permettendoci di sperimentare la “prossimità virtuale”, ci costringe a ripensare le metafore a cui ricorriamo per descrivere l’individuo e i suoi confini.