Capitalismi contro. Il ruolo dei mercati nell’era del ritorno della storia

Dialoghi - Edizione 2019

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  • 29/03/2019, ore 18:30
  • Polo del '900
  • Fabrizio Maronta, Giorgio Arfaras

Il crollo dell’Unione sovietica e la stagione ultra-liberista degli anni Ottanta e Novanta hanno prodotto un economicismo esasperato – It’s the economy, stupid! – e il divorzio tra finanza ed economia, concorrendo all’odierna crisi delle democrazie occidentali. Qual è il ruolo dei poteri finanziari nel convulso panorama geopolitico attuale? Di fronte ai problemi dell’economia mondiale, il capitalismo deve cambiare pelle? E come?

Medici di tutto il mondo unitevi! Anzi no. Il virus tra scienza e geopolitica

Dibattiti - Edizione 2021

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  • 09/10/2021, ore 10:30
  • Complesso Aldo Moro Aula Magna
  • Barbara Gagliardi, Fabrizio Maronta, Federico Toth, Giorgio Cuscito

Ciò che biologia unisce, geopolitica divide. A inizio epidemia è prevalsa l’idea che di fronte a un’emergenza medica i governi avrebbero agito in modo simile, se non coordinato, stante la comunanza della sfida. In realtà, si sono osservate condotte divergenti, quando non radicalmente opposte, dettate in parte dalle caratteristiche dei rispettivi sistemi sanitari, molto diversi fra loro, ma anche, se non soprattutto, dalle profonde differenze politiche, culturali, storiche, giuridiche e sociali. Insomma, l’emergenza non ha cancellato, ma ha forse addirittura acuito, confliggenti priorità geostrategiche.

Un mondo nuovo? Sfide tecnologiche geopolitiche della transizione energetica

Dialoghi - Edizione 2021

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  • 08/10/2021, ore 18:00
  • Polo del '900
  • Claudia Checchi, Fabrizio Maronta, Viola Serena Stefanello

La sostituzione dei modi di produrre, distribuire e fruire l’energia che sostiene un mondo iper-industriale non è solo questione densa di incognite scientifiche. È anche un’immane partita geopolitica, che incrocia ambiti cruciali quali le materie prime, l’elettronica di ultima generazione, le grandi infrastrutture strategiche. Su queste partite, si vanno rapidamente strutturando alleanze e rivalità che, altrettanto in fretta, travalicano l’ambito economico-industriale. In un simile contesto, in cui l’Unione Europea ha un ruolo decisivo da svolgere, la prospettiva di una energia “democratica” rischia di divenire una pericolosa illusione.