L’ora di libertĂ . Democrazia e carcere

Dialoghi - Edizione 2023

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  • 25/03/2023, ore 15:30
  • OGR - Officine Grandi Riparazioni
  • Carla Chiappini, Franco Prina, Gherardo Colombo, Pietro Buffa

L’articolo 27 della Costituzione afferma che ogni pena deve “tendere alla rieducazione” e non “consistere in trattamenti contrari al senso di umanità”. A giudizio unanime, però, i penitenziari italiani rispondono assai male a entrambi i punti. Per sovraffollamento, suicidi e casi di abusi. Ma anche per un diffuso disinvestimento politico e sociale: dal carcere ci si aspetta vendetta (“buttate la chiave!”), e ai problemi sociali si risponde spesso inasprendo le pene. È possibile un approccio diverso? Quali alternative esistono, quali riforme occorrono, per conciliare giustizia, efficacia e democrazia?

L’Iran dietro le sbarre. Detenzione e libertà scientifica

Dialoghi - Edizione 2025

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  • 29/03/2025, ore 15:00
  • Cavallerizza Reale
  • Fariba Adelkhah, Irene Bono

Il Carcere di Evin a Teheran è uno dei simboli della repressione in Iran. Arrestata nel giugno 2019 mentre lavorava alla sua ultima ricerca, la studiosa franco-iraniana riesce a fare della sua detenzione un’esperienza da cui guardare il potere e la società iraniana con le lenti d’analisi dell’antropologia. Una riflessione sulla violenza pervasiva della condizione carceraria, sul significato di raccontarla, e sull’importanza della libertà scientifica anche nelle situazioni in cui molti prediligono la presa di posizione secondo la logica amico nemico, rinunciando all’analisi della complessità.

Portami lĂ  fuori

Dialoghi - Edizione 2023

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  • 24/03/2023, ore 18:00
  • OGR - Officine Grandi Riparazioni
  • Annalisa Camilli, Daniela Ronco, Emak, Kento, Lucariello

In Italia esistono diciassette istituti penali per minorenni. I minori in regime di detenzione abitano luoghi chiusi, isolati. Vivono estromessi dalle dinamiche della società di cui sono parte. L’arte, il teatro e – in particolare – la musica rap rappresentano per loro uno strumento di espressione immediato e al contempo un’occasione unica per “portare fuori” la propria voce. Un dialogo per porsi delle domande, scoprire il ruolo dell’arte all’interno degli IPM e immaginare nuove prospettive. Un modo per immaginarsi collettivamente, per qualche ora, “ai confini della libertà”.