Intelligenza artificiale e pensiero magico

Dialoghi - Edizione 2023

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  • 23/03/2023, ore 12:00
  • Teatro Gobetti
  • Daniela Tafani, Juan Carlos De Martin, Sabina Minardi

La tendenza al pensiero magico, ossia a concepire in termini antropomorfici gli oggetti della tecnologia, è nota e tuttavia irresistibile: pensiamo che un chatbot comprenda il significato di ciò che scriviamo (o che esso stesso scrive), o che gli algoritmi possano prendere decisioni, ad esempio selezionando in modo automatico il personale da assumere in un’azienda. Un’idea – quella di un’intelligenza artificiale immateriale, analoga e al tempo stesso superiore a quella umana – che è sfruttata dalle grandi aziende tecnologiche, con narrazioni funzionali al loro modello di business.

Intelligenza collettiva e stupiditĂ  collettiva

Dialoghi - Edizione 2017

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  • 02/04/2017, ore 15:00
  • Circolo dei Lettori Sala Grande
  • Christian Raimo, Juan Carlos De Martin, Sara Strippoli

L’intelligenza collettiva è la capacità del gruppo di risolvere un problema in modo più efficace di quanto farebbe il singolo. Le reti tecnologiche e internet dischiudono questi orizzonti? Nell’espandere le potenzialità di condivisione della rete sociale, incontrano numerose insidie. L’eccessiva “democratizzazione” dei contributi può in alcuni casi produrre uno scadimento della qualità e un rischio di livellamento. Per altro verso, ognuno dovrebbe poter partecipare e nessuno poter dirigere il flusso delle interazioni, a rischio di una distopica stupidità collettiva.

La rivoluzione digitale: una sfida etica

Discorsi della Biennale - Edizione 2019

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  • 30/03/2019, ore 18:00
  • Auditorium Grattacielo Intesa Sanpaolo
  • Filippo Vecchio, Mario Rasetti

C’è una rivoluzione in corso, la rivoluzione digitale, che cambierà l’assetto delle relazioni umane e delle interazioni fra uomo e natura nei secoli a venire. Questo processo ci pone di fronte a vincoli etici del tutto inediti. Riusciremo ad affrontare questa sfida globale, che genera tanta paura e insicurezza? Ne abbiamo gli strumenti, primo fra tutti quella macchina ineguagliabile che è il nostro cervello. Dobbiamo procurarci però, e subito, gli ingredienti mancanti: il coraggio, la solidarietà, una visione condivisa di futuro, la capacità di convivere con la tecnologia in modo attivo e non succube.

La velocitĂ  della produzione culturale

Dibattiti - Edizione 2015

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  • 28/03/2015, ore 21:30
  • Circolo dei Lettori Sala Grande
  • Enrico Remmert, Giorgio Gianotto, Luca Beatrice, Max Casacci, Volfango Di Biase

Quante settimane rimane nelle sale un film? A volte nessuna. Basta un weekend dagli incassi insoddisfacenti per decretare la sua uscita dal circuito. Lo stesso succede per i libri, la musica, l’arte. La velocità della produzione culturale non lascia scampo allo spettatore, al lettore, all’ascoltatore: se non è velocissimo a intercettare ciò che gli interessa, lo perde. Stiamo assistendo alla fine della “sedimentazione del bello”?

Le emergenze in rete. Hacking, Anonymous, Wikileaks.

Discorsi della Biennale - Edizione 2017

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  • 30/03/2017, ore 16:00
  • Auditorium Vivaldi
  • Gabriella Coleman, Juan Carlos De Martin

Tattiche criminali, giustizia privata, sabotaggio informatico, trasferimento di dati. Nell’epoca d’oro del whistleblowing e della fuga di notizie, Anonymous ha architettato uno stratagemma per alimentare le controversie e attirare l’attenzione sulle sue attività, che si avvalgono di queste forme non convenzionali di dissenso politico tramite la Rete, rivestendo un ruolo determinante nell’ideazione di una forma di pirateria informatica finalizzata alla diffusione di informazioni private.

L’anima delle cose

Dialoghi - Edizione 2019

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  • 29/03/2019, ore 18:00
  • Teatro Carignano
  • Gustavo Zagrebelsky, Juan Carlos De Martin

La tecnologia non è qualcosa di ineluttabile. Non è un progredire costante che risponde unicamente a sue logiche interne e di fronte al quale la società, e a maggior ragione il singolo individuo, sono impotenti. La tecnologia è un prodotto umano: dietro alle evoluzioni tecnologiche ci sono persone – per citare Federico Caffè – con “nome, cognome e soprannome”, e specifiche scelte economiche, giuridiche e politiche. Ma se ci sono delle scelte, allora si pongono questioni etiche e democratiche, a maggior ragione oggi che la tecnologia plasma le nostre attività e le nostre vite in forme ben più capillari che in passato.