Il racconto del potere

Discorsi della Biennale - Edizione 2017

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  • 02/04/2017, ore 21:00
  • Teatro Regio
  • Gustavo Zagrebelsky, Roberto Saviano

Per capire i meccanismi che regolano la realtà intorno a noi bisogna seguire il potere, comprendere come si sviluppano i suoi paradigmi dalla strada fin nel privato. La narrazione dei meccanismi del potere criminale ci offre gli strumenti per interpretare il nostro mondo: un mondo nel quale la violenza si nasconde dietro ogni angolo, reale e virtuale; un mondo nel quale proprio tramite la fascinazione della violenza tanti giovani vengono ingaggiati dalle organizzazioni criminali, dalle mafie all’Isis. Raccontare il potere significa mettere a nudo questi meccanismi e fare la prima mossa per combatterli

Il senso dell’Europa è il suo capitale di civiltà

Discorsi della Biennale - Edizione 2017

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  • 02/04/2017, ore 16:00
  • Cavallerizza Reale
  • Carlo Ossola, Gustavo Zagrebelsky

L’identità dell’Europa permane nella coscienza della sua unità al di sopra delle divisioni di frontiera, di lingua, di religione. La capacità di erigerla nelle arti ha dato realtà all’Europa. Lo stesso De Gasperi, nel 1913 a scongiurare la I Guerra mondiale e a preparare già il lievito dell’Europa che verrà, evocava il Monarchia di Dante, nel nome di un’entità regolatrice sovranazionale, capace di comporre le discordie tra le nazioni. L’Europa è il pensiero dell’Europa.

Inaugurazione 2011

Discorsi della Biennale - Edizione 2011

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  • 13/04/2011, ore 15:00
  • Teatro Carignano
  • Giorgio Napolitano, Gustavo Zagrebelsky, Mario Draghi, Sergio Chiamparino

La crisi economica scoppiata nel 2009 ha posto in evidenza la necessità di nuove e più efficaci forme di regolazione internazionale dell’economia e della finanza. Anche l’Unione europea ha bisogno di una struttura di governo migliore. Simili innovazioni nel sistema di governance sovranazionale sollevano però il problema del deficit democratico: come conciliare l’esigenza di creare istituzioni internazionali con il diritto dei cittadini di partecipare alle decisioni collettive? Un problema a cui dare risposta, nella convinzione che la chiusura nei confini nazionali sia una strada ormai superata.

Inaugurazione 2013

Discorsi della Biennale - Edizione 2013

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  • 10/04/2013, ore 21:00
  • Teatro Regio
  • Gustavo Zagrebelsky, Laura Boldrini, Piero Fassino

Le radici della democrazia sono nel riconoscimento della dignità della persona: la riaffermazione delle ragioni che stanno alla base della nostra Repubblica è il cuore del discorso inaugurale della presidente Boldrini. Di fronte alla crisi economica e sociale, una difesa del valore dell’eguaglianza e della partecipazione politica, in Italia e nel mondo, guardando ai possibili cambiamenti positivi e ai rischi di regressioni antidemocratiche nel rapporto fra cittadini e istituzioni nazionali e internazionali.

La parola che non c’è

Discorsi della Biennale - Edizione 2017

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  • 30/03/2017, ore 10:00
  • Teatro Carignano
  • Chiara Appendino, Gustavo Zagrebelsky

Tutte le società che dalla stasi sono passate al rinnovamento hanno inventato, riscoperto o rinverdito qualche parola in cui poter riassumere avversioni e aspirazioni, cioè movimento e futuro. Ogni epoca ha avuto il suo lessico, la lingua della sua età. Senza le parole non possediamo le cose; il futuro è oscuro se non sappiamo dirlo: nessuna parola, buio totale. Quali le parole per il domani?

Le forme della memoria

Discorsi della Biennale - Edizione 2011

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  • 16/04/2011, ore 17:30
  • Teatro Regio
  • Gustavo Zagrebelsky, Umberto Eco

La rivoluzione tecnologica rappresentata dalla nascita di internet rende manifesto un problema da sempre presente nella storia della cultura: l’eccesso di informazioni. Umberto Eco riflette sulla necessità delle culture e delle singole persone di dimenticare informazioni, cioè di saperle ordinare e filtrare per poter trattenere quelle veramente importanti. Un invito a considerare la censura, cioè un classico nemico della democrazia e della cultura, non solo come cancellazione di notizie, ma anche come effetto di una loro produzione in eccesso.