Capitalismi contro. Il ruolo dei mercati nell’era del ritorno della storia

Dialoghi - Edizione 2019

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  • 29/03/2019, ore 18:30
  • Polo del '900
  • Fabrizio Maronta, Giorgio Arfaras

Il crollo dell’Unione sovietica e la stagione ultra-liberista degli anni Ottanta e Novanta hanno prodotto un economicismo esasperato – It’s the economy, stupid! – e il divorzio tra finanza ed economia, concorrendo all’odierna crisi delle democrazie occidentali. Qual è il ruolo dei poteri finanziari nel convulso panorama geopolitico attuale? Di fronte ai problemi dell’economia mondiale, il capitalismo deve cambiare pelle? E come?

Chi decide i confini del mondo globalizzato?

Discorsi della Biennale - Edizione 2015

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  • 29/03/2015, ore 16:00
  • Cavallerizza Reale
  • Armando Massarenti, Saskia Sassen

La globalizzazione è responsabile della creazione di nuovi confini, ben al di là dei limiti geografici che demarcano i territori nazionali. L’obiettivo è difendere l’interesse di particolari individui, a scapito dei migranti e dei cittadini, che invece hanno sempre meno garanzie. Chi ha il diritto e il potere di decidere i confini in un mondo globalizzato?

Come finirà il capitalismo (Ita)

Discorsi della Biennale - Edizione 2019

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  • 28/03/2019, ore 18:30
  • Cavallerizza Reale
  • Jacopo Rosatelli, Wolfgang Streeck

Il capitalismo contemporaneo non è più solamente un sistema economico ma pervade l’intera società. Come i vecchi soldati, le società non muoiono, semplicemente svaniscono. Le transizioni da un ordine sociale al successivo richiedono tempo e possono cominciare anche molto prima che questo nuovo ordine si manifesti. In questo interregno, capitano le cose più bizzarre. La crisi della società capitalistica del XXI secolo è il prodotto di varie patologie, le cui molteplici interazioni sono troppo complesse per previsioni accurate. Ci aspettano eventi estremi, per un periodo indefinito di tempo.

Come finirà il capitalismo (lingua originale)

Discorsi della Biennale - Edizione 2019

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  • 28/03/2019, ore 18:30
  • Teatro Carignano
  • Jacopo Rosatelli, Wolfgang Streeck

Il capitalismo contemporaneo non è più solamente un sistema economico ma pervade l’intera società. Come i vecchi soldati, le società non muoiono, semplicemente svaniscono. Le transizioni da un ordine sociale al successivo richiedono tempo e possono cominciare anche molto prima che questo nuovo ordine si manifesti. In questo interregno, capitano le cose più bizzarre. La crisi della società capitalistica del XXI secolo è il prodotto di varie patologie, le cui molteplici interazioni sono troppo complesse per previsioni accurate. Ci aspettano eventi estremi, per un periodo indefinito di tempo.

Comunità libere di rispondere al futuro

Dixit - Edizione 2023

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  • 24/03/2023, ore 21:00
  • Teatro Gobetti
  • Antonella Delli Gatti, Nadia Lambiase, Simona De Giorgio, Stefano Giorgi, Valeria Vacchiano

Un re, un vanitoso, un ubriacone, un uomo d’affari, un lampionaio e un geografo. Sei personaggi sul cammino verso la Terra del Piccolo Principe. Con loro in un viaggio teatrale sul futuro della città con un confronto sul ruolo dell’economia sociale nei processi di cambiamento sostenibile sul territorio, tra i nuovi esperimenti italiani ed europei nell’ambito del progetto Respondet e la riflessione sull’economia circolare come possibilità di conciliare transizione ecologica, impatto sociale e nuove richieste di libertà.

Contro le diseguaglianze. Una nuova economia della conoscenza (lingua originale)

Dialoghi - Edizione 2019

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  • 31/03/2019, ore 18:30
  • Auditorium Vivaldi
  • Joan R. Rosés, Mario Calderini, Riccardo Staglianò

Il modello Silicon Valley ha contribuito alla crescita e alla creazione di ricchezza negli ultimi decenni. Ma quanto equa, diffusa e inclusiva è stata la sua distribuzione? Recenti studi restituiscono un’inedita prospettiva sulle disuguaglianze tra gli Stati e all’interno degli stessi. Le cause sono da ricercare nel trinomio tecnologia, mercato e capitalismo che, nell’economia della conoscenza, ha portato la ricchezza a concentrarsi in alcune aree, perlopiù urbane. Quale la natura e l’origine di tali diseguaglianze? Quale il possibile ruolo di una nuova generazione di imprese e innovatori sociali nella redistribuzione più equa del valore della conoscenza e della tecnologia?