Discorsi della Biennale - Edizione 2015
Il sogno di un’Europa come spazio democratico e pacificato. Quale cultura e quali valori da difendere per la realizzazione di un’Europa unita?
Discorsi della Biennale - Edizione 2015
Il sogno di un’Europa come spazio democratico e pacificato. Quale cultura e quali valori da difendere per la realizzazione di un’Europa unita?
Discorsi della Biennale - Edizione 2015
Le storie “universali” scritte tra Otto e Novecento erano di fatto delle storie d’Europa e della conquista europea del mondo. Storie d’Europa (non più del mondo visto e conquistato dall’Europa) si cominciarono a scrivere quando l’Europa aveva ormai perso, con il 1918, la sua posizione centrale ed egemonica; e sempre più quando, dopo il secondo conflitto mondiale, si dissolse quanto restava degli imperi coloniali. Si potrebbe anche dire che la storiografia si è volta a considerare con tenerezza l’Europa e la sua storia quando ormai il domino europeo sul mondo era sfumato.
Discorsi della Biennale - Edizione 2011
La vita morale del popolo italiano descritta nelle pagine di Francesco De Sanctis e Francesco Guicciardini sembra avere delle forti similitudini con i vizi e le virtĂą degli italiani oggi: appoggiare il potente di turno rappresenta ancora, secondo Eugenio Scalfari, la via piĂą semplice per sentirsi al sicuro e sgravarsi dalle responsabilitĂ civili e politiche.
Dialoghi - Edizione 2019
A trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino molti sono i problemi rimasti irrisolti e nuovi se ne sono aggiunti. La rivoluzione tecnologica, i flussi migratori e le trasformazioni legate alla globalizzazione contribuiscono a disegnare nuove mappe in cui confini spinati producono esclusione e sangue. Trent’anni dopo, è possibile scrivere una nuova “geografia dei muri”: quelli caduti, quelli ancora visibili, passati e presenti, per interrogarsi sulle frontiere invisibili e simboliche di oggi, i nuovi ghetti, i respingimenti, le discriminazioni.
Dialoghi - Edizione 2015
I passaggi d’identità caratterizzano i tempi accelerati del vivere contemporaneo, creando spesso difficoltà sia nella dimensione soggettiva, sia nella convivenza con l’altro e con le collettività , scaturendo, talvolta, in violenza. Una riflessione sulla falsità dell’identità unidimensionale, testimoniata dagli eventi che hanno caratterizzato la Prima guerra mondiale e dallo sviluppo dei nuovi media che, permettendoci di sperimentare la “prossimità virtuale”, ci costringe a ripensare le metafore a cui ricorriamo per descrivere l’individuo e i suoi confini.
Discorsi della Biennale - Edizione 2011
Il populismo è uno dei concetti maggiormente ricorrenti nel dibattito sulle democrazie contemporanee, e l’ampia diffusione rischia di essere inversamente proporzionale alla chiarezza del suo significato. Il politologo francese Pierre Rosanvallon offre una ricostruzione del profilo storico e teorico dell’idea di populismo, dal cesarismo di Napoleone III sino alle politiche xenofobe di alcuni governi europei contemporanei, come forma di contro-democrazia. Alla quale occorre rispondere sia con istituzioni imparziali e di controllo sia con forme di democrazia partecipativa.