Capitalismi e guerra

Lectio - Edizione 2025

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  • 29/03/2025, ore 12:00
  • Accademia delle Scienze
  • Annalisa Camilli, Fabio Armao

Siamo abituati a concepire la guerra come un elemento imprescindibile del rapporto tra gli Stati, il fondamento stesso dell’idea stessa di sovranità. Eppure, la guerra è sempre stata protagonista anche del capitalismo, che ha fornito ai belligeranti le risorse finanziarie e le armi necessarie a combatterle, ma ha anche saputo gestirla in proprio – basti pensare alle compagnie commerciali privilegiate. Oggi, il mercato sembra prendere il sopravvento e le “nuove guerre†vedono coinvolti, oltre agli eserciti, un numero crescente di attori non statali: mercenari, guerriglieri, terroristi e mafiosi.

Ce lo chiede la scienza?

Dialoghi - Edizione 2021

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  • 08/10/2021, ore 14:30
  • Teatro Carignano
  • Chiara Valerio, Massimo Galli, Tommaso Portaluri

Con la pandemia da Covid-19, il gergo della modellistica matematica è entrato nel linguaggio comune. I numeri del contagio hanno monopolizzato il dibattito pubblico, ancor prima di quello scientifico. Sebbene l’emergenza sia anzitutto sanitaria, ha tuttavia conseguenze che sono anche economiche, politiche e sociali. Come interagisce la scienza con queste sfere? In situazioni di incertezza, quali responsabilità spettano alla politica e quali ai tecnici? Tradurre i modelli matematici in decisioni politiche è un lavoro complesso che richiede competenze tecniche e sociali: la matematica è uno strumento molto potente per formulare domande, che richiede però prudenza esibire risposte.

Contro l’imparzialità: parteggiare, confliggere e negoziare

Dialoghi - Edizione 2021

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  • 08/10/2021, ore 21:00
  • Complesso Aldo Moro Aula Magna
  • Elisabetta Galeotti, Lea Ypi, Nadia Urbinati

È sempre più diffusa la sfiducia in una politica fatta di prese di posizione urlate e di schieramenti che si costruiscono attorno a questioni molto specifiche, per poi disperdersi rapidamente. Ciò finisce per allontanare i cittadini dalla politica, legittimando figure che rappresentano i valori dell’imparzialità e che prendono le distanze dalla concitazione dello scontro ideologico. Eppure, la partigianeria è un punto di partenza legittimo per una democrazia intesa come metodo per trovare accordi fra punti di vista anche molto differenti. Ma cosa vuol dire oggi essere di parte? Quali sono gli spazi di conflitto e di negoziazione?

Esiste un altro mondo, ma è in questo. Banksy tra arte, politica e impegno

Lectio - Edizione 2025

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  • 28/03/2025, ore 18:00
  • OGR - Officine Grandi Riparazioni
  • Luisa Passerini, Vincenzo Trione

Nel panorama dell’ “artivismo†– una tendenza trasversale affermatasi con forza dagli inizi del Duemila – un posto centrale è occupato da Banksy, tra le voci più celebri dell’arte contemporanea. Consapevole delle regole su cui si fonda la civiltà dello spettacolo, nella quale meno si appare e più si esiste, portato a costruire intorno a sé una certa aura, Banksy è autore di scritture corsare disseminate in città di tutto il mondo. Inciampi visivi, nei quali significativi passaggi dell’attualità vengono letti con ironia, sulla soglia tra inclinazione giornalistica e gusto per lo straniamento: momenti di cronaca sono filtrati con uno sguardo obliquo, che predilige il sarcasmo e lambisce i territori dello humour nero, insinuando domande e dubbi. Favole al contrario spiazzanti, cariche di un valore libertario e anti-autoritario, dense di rinvii al pop e al fumetto: fotogeniche, instagrammabili. Ne emerge l’identità di un artista abile nel misurarsi con alcune emergenze del nostro tempo (“Esiste un altro mondo, ma è in questoâ€, amava ripetere Paul Éluard), attento a intrecciare arte e impegno, sorretto dall’idea del proprio mestiere come momento altamente politico. L’arte va alla conquista di ciò che è esterno a essa. Dialoga con quel che la circoscrive e la attraversa. Per farsi, come aveva scritto Pasolini a proposito del cinema, “lingua scritta della realtàâ€.

Il gaming nei processi di coinvolgimento democratico

Dibattiti - Edizione 2021

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  • 10/10/2021, ore 11:00
  • OGR - Officine Grandi Riparazioni
  • Claudia Molinari, Francesca Sforza, Matteo Pozzi, Riccardo Fassone

I videogiochi hanno come scopo principale il divertimento e l’intrattenimento; eppure, negli ultimi anni si sono rivelati sempre più rilevanti nella formazione dei giovani e nei processi di coinvolgimento, di discussione e di impegno politico. Da “Nato Commander†di Sid Meier a “Balance of Power†di Chris Crawford, passando per “Phone story†e “Uber gameâ€, ancora oggi i videogiochi riescono a sollevare dibattiti sulla Rete su grandi temi politici e sociali.

Il virus nazionalista

Dialoghi - Edizione 2021

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  • 07/10/2021, ore 18:30
  • Cavallerizza Reale
  • Gabriele Magrin, Lucio Caracciolo, Marta Dassù, Stephen Holmes

Un’epidemia di nazionalismo sta travolgendo il mondo. Dalla Russia alla Cina; dagli Stati Uniti, all’India, al Brasile; dell’Est all’Ovest dell’Europa. Molte le possibili cause, cavalcate dai più diversi attori politici. Da un lato, c’è chi la interpreta come nostalgia per un mondo più semplice, dal sapore romantico che si nutre di preoccupazioni per l’invecchiamento demografico, l’intensificarsi dei processi globali e delle trasformazioni tecnologiche. Dall’altro c’è chi vi vede un’esigenza di protezione o una reazione a un mondo caratterizzato dalla mancanza di alternative politiche e ideologiche, prodotto dalla caduta del Muro di Berlino.