Chi ha paura della scienza? La libertà di ricerca tra diritto, diffidenza e società

Dialoghi - Edizione 2023

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  • 24/03/2023, ore 11:00
  • Polo del '900
  • Barbara Gagliardi, Sergio Scamuzzi, Valdo Spini

Negli ultimi anni – e in modo estremamente visibile dal 2020 – si assiste al diffondersi di movimenti di opinione, e anche di leadership, contrari alla scienza (in molte sue manifestazioni) e al ruolo di esperti e intellettuali. Eppure le nostre società sono sempre più basate sull’impiego diffuso delle conoscenze scientifiche. È un paradosso, forse spiegabile sociologicamente. Ma è anche motivo di una ridefinizione di diritti e doveri delle istituzioni che producono e diffondono conoscenza. Partendo da una domanda: in che cosa consiste, il diritto “a fare scienza�

Come Mussolini inventò (anche) il populismo

Lectio - Edizione 2023

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  • 26/03/2023, ore 11:00
  • Teatro Carignano
  • Antonio Scurati, Maddalena Oliva

’allarme per un ipotetico ritorno del fascismo, suscitato dall’avanzata delle nuove destre europee a partire dall’inizio del millennio, ha guardato spesso – a mio avviso – nella direzione sbagliata. L’attenzione degli allarmati democratici si è concentrata sui segnali più sinistri e vistosi: riti e gesti identitari (saluti romani, croci celtiche, crani rasati), violenze fisiche, manifestazioni plateali di odio razziale. Si è trattato e si tratta, indubbiamente, di fenomeni inquietanti, spesso criminali, che non devono essere né ignorati né sottovalutati ma esecrati sul piano morale e perseguiti su quello penale. Negli ultimi decenni, però, in Europa e nelle Americhe, una seconda linea di discendenza dalla cultura politica fascista ha generato sulla scena politica contemporanea una filiazione più vasta, numerosa e allarmante. Mi riferisco non ai gruppi di nostalgici dichiarati del nazifascismo – fenomeno di nicchia, sebbene di una ‘nicchia densa’ e pericolosa – ma a quei movimenti e partiti politici di massa, spesso difficilmente riconducibili alle categorie novecentesche di ‘destra’ e ‘sinistra’, che vengono convenzionalmente definiti ‘populisti’ o ‘sovranisti’. Sono questi movimenti e partiti che, pur ripudiando il ricorso alla violenza politica agita sul piano fisico (ma non su quello verbale) e pur muovendosi all’interno delle regole del gioco democratico, manifestano numerosi caratteri ereditari del fascismo novecentesco. La tesi che vorremmo sostenere è, dunque, la seguente: i populisti italiani – ma anche quelli europei e americani – discendono, consapevolmente o inconsapevolmente, direttamente o indirettamente, non dal Mussolini fondatore del Partito Fascista ma dal Mussolini ‘inventore’ del populismo.

Come nasce la costituzione. I diritti di libertà, 75 anni dopo

Dialoghi - Edizione 2023

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  • 24/03/2023, ore 12:00
  • Auditorium Grattacielo Intesa Sanpaolo
  • Gianluca Gambino, Irene Grazioli, Jacques Moscianese, Luca Lazzareschi

L’1 gennaio 1948 entra in vigore la Costituzione della Repubblica italiana, dopo diciotto mesi di lavori dell’Assemblea Costituente. Nei dibattiti d’Aula e nelle discussioni delle Commissioni, l’incontro e lo scontro tra grandi visioni del mondo e del destino del nostro Paese. E sullo sfondo i diritti e le libertà per proteggere i cittadini all’indomani della dittatura e della guerra. Come nasce la Costituzione è un progetto di ripubblicazione e digitalizzazione degli Atti dell’Assemblea Costituente curato da Giuseppe Valditara e Elisabetta Lamarque, sviluppato da Giappichelli Editore con il sostegno di Intesa Sanpaolo. Un patrimonio inestimabile, reso accessibile per la consultazione, l’approfondimento e l’insegnamento.

Come nasce una dittatura

Lezione inaugurale - Edizione 2023

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  • 22/03/2023, ore 17:30
  • Teatro Carignano
  • Ece Temelkuran, Francesca Mannocchi

Il mondo ha impiegato un decennio per accettare che la nuova ascesa dell’autoritarismo non è solo una stravaganza mediterranea, né un malessere limitato ai paesi non occidentali. Eppure (ed è un vero peccato) gran parte dei media continua a suggerire che, una volta sbarazzatici di personaggi di spicco quali Trump o Bolsonaro, il problema possa considerarsi risolto. Ma la disintegrazione politica in corso si ripercuote sulla società: rimodella i nostri orientamenti morali, e persino la nostra autocomprensione. Una giornalista turca in esilio e una reporter di guerra riflettono su questa trasformazione profonda, destinata a segnare la politica globale.

Comunità libere di rispondere al futuro

Dixit - Edizione 2023

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  • 24/03/2023, ore 21:00
  • Teatro Gobetti
  • Antonella Delli Gatti, Nadia Lambiase, Simona De Giorgio, Stefano Giorgi, Valeria Vacchiano

Un re, un vanitoso, un ubriacone, un uomo d’affari, un lampionaio e un geografo. Sei personaggi sul cammino verso la Terra del Piccolo Principe. Con loro in un viaggio teatrale sul futuro della città con un confronto sul ruolo dell’economia sociale nei processi di cambiamento sostenibile sul territorio, tra i nuovi esperimenti italiani ed europei nell’ambito del progetto Respondet e la riflessione sull’economia circolare come possibilità di conciliare transizione ecologica, impatto sociale e nuove richieste di libertà.

Da Machiavelli a Wanna Marchi. L’arte della manipolazione, tra truffa e credulità

Dialoghi - Edizione 2023

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  • 26/03/2023, ore 16:00
  • Teatro Gobetti
  • Francesco Gallino, Laura Fontana, Sandro Landi

A distanza di tre decenni e varie condanne, Wanna Marchi resta di difficile lettura: le doti caserecce da imbonitrice – d’accordo?!? – spiegano solo in parte il successo di truffe conclamate, in apparenza facilissime a decifrarsi. Nulla di inedito: dagli improbabili frati scalzi che periodicamente ammaliavano la Firenze del Cinquecento (“ciurmadoriâ€, cioè incantatori, li chiamava Machiavelli) sino ai fatturati a cinque zeri di influencer dai profili fasulli, l’arte di manipolare vive da sempre anzitutto della nostra volontà di credere. Così sorge il dubbio: e se in fondo fossimo noi, i nostri truffatori?