Famiglie monocrome e famiglie arcobaleno

Dare voce - Edizione 2021

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  • 07/10/2021, ore 18:00
  • Complesso Aldo Moro Aula Magna
  • Alessandro Battaglia, Daniela Vassallo, Giorgia Serughetti, Micaela Ghisleni

Un pianeta, molti mondi. E molte famiglie. Si diventa parenti in molti modi e il sangue, spesso, non c’entra. La legislazione italiana non prevede che due persone dello stesso genere, neanche se unite civilmente, possano essere entrambe genitori. Tuttavia, episodici segnali di cambiamento sembrano preludere a nuove declinazioni del concetto giuridico di nucleo familiare. Il 23 aprile 2018 la sindaca di Torino registra all’anagrafe, per la prima volta, un bambino nato in Italia da una coppia omogenitoriale. Nei mesi seguenti altri sindaci la seguono. Oggi, a che punto siamo? Quali strade sono percorribili e quali soluzioni, invece, risultano ancora impossibili?

Genere e potere. A chi appartiene lo spazio pubblico?

Discorsi della Biennale - Edizione 2021

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  • 07/10/2021, ore 12:00
  • OGR - Officine Grandi Riparazioni
  • Rachele Borghi, Stefania Doglioli

Lo spazio pubblico non è un semplice sfondo per le azioni umane, perché è modellato in base a una rigida concezione di “comportamento appropriatoâ€. Il corpo “giusto†che occupa a pieno diritto lo spazio pubblico è infatti maschio, eterosessuale, bianco, occidentale, giovane e abile: quanto esula da questi parametri viene rapidamente classificato nella a-normalità. Ecco allora che lo spazio di tutti si trasforma tacitamente nello spazio di pochi, nel quale si manifestano dinamiche di potere. Allo stesso tempo però lo ‘spazio’ può trasformarsi in ‘luogo’, ovvero in laboratorio in cui sperimentare modalità alternative e pratiche di resistenza.

Geopolitica del mondo virato

Discorsi della Biennale - Edizione 2021

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  • 07/10/2021, ore 21:30
  • OGR - Officine Grandi Riparazioni
  • Gustavo Zagrebelsky, Lucio Caracciolo

Il coronavirus ridisegna la geopolitica globale ma, in molti casi, lo fa accentuando tendenze pregresse a carattere più o meno strutturale. Su tutte, la rivalità Usa-Cina, cifra geostrategica del nostro tempo. Lo scontro sempre più aperto tra l’egemone consacrato e la potenza antagonista esce acuito dall’emergenza medica, che obbliga Washington e Pechino a misurarsi con gli aspetti problematici e conflittuali di un’interdipendenza sempre più scomoda. La “pandemiaâ€, geopoliticamente, non esiste.

Il disarmo umanitario. La via da seguire

Dare voce - Edizione 2021

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  • 08/10/2021, ore 17:00
  • Complesso Aldo Moro Aula 2
  • Emanuele Giordana, Francesco Vignarca, Giuseppe Schiavello, Michele Corcio, Valentina Pazé

Tra gli obiettivi del disarmo umanitario c’è la messa al bando di quegli armamenti che, per loro stessa natura o per l’uso indiscriminato, non distinguono tra obiettivi civili e militari. Tra queste armi vi sono le mine antiuomo che, in assenza di bonifica, uccidono anche molto tempo dopo la fine di un conflitto, le munizioni a grappolo, le armi nucleari, i droni armati e i robot killer. Un dialogo sul contesto italiano e internazionale del disarmo umanitario e sul commercio delle armi che il nostro Paese intrattiene con regimi tutt’altro che democratici e pacifici.

Il gaming nei processi di coinvolgimento democratico

Dibattiti - Edizione 2021

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  • 10/10/2021, ore 11:00
  • OGR - Officine Grandi Riparazioni
  • Claudia Molinari, Francesca Sforza, Matteo Pozzi, Riccardo Fassone

I videogiochi hanno come scopo principale il divertimento e l’intrattenimento; eppure, negli ultimi anni si sono rivelati sempre più rilevanti nella formazione dei giovani e nei processi di coinvolgimento, di discussione e di impegno politico. Da “Nato Commander†di Sid Meier a “Balance of Power†di Chris Crawford, passando per “Phone story†e “Uber gameâ€, ancora oggi i videogiochi riescono a sollevare dibattiti sulla Rete su grandi temi politici e sociali.

Il giornalismo alla prova della pandemia

Dixit - Edizione 2021

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  • 07/10/2021, ore 18:30
  • Politecnico di Torino Aula Magna
  • Cristopher Cepernich, Francesco Costa, Simona Ravizza

Da quando ci sono giunte le prime allarmanti notizie, tutti abbiamo concorso ad alimentarla. Ci riferiamo all’infodemia, proliferazione di informazioni paradossalmente generata e veicolata dalla nostra esigenza di conoscere e fronteggiare un evento sconosciuto, pervasivo, mutevole. Gli indici di fiducia nei media tradizionali sembrano essere cresciuti, ma alcuni mali atavici del nostro giornalismo si sono riproposti attraverso flussi informativi sovrabbondanti, ansiogeni, confusi, non sempre verificati. Con ombre sinistre sul nostro futuro: accesso limitato dei giornalisti alle notizie, indipendenza e pluralismo minacciati.