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Come Mussolini inventò (anche) il populismo

Lectio - Edizione 2023

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  • 26/03/2023, ore 11:00
  • Teatro Carignano

Relatori

’allarme per un ipotetico ritorno del fascismo, suscitato dall’avanzata delle nuove destre europee a partire dall’inizio del millennio, ha guardato spesso – a mio avviso – nella direzione sbagliata. L’attenzione degli allarmati democratici si è concentrata sui segnali più sinistri e vistosi: riti e gesti identitari (saluti romani, croci celtiche, crani rasati), violenze fisiche, manifestazioni plateali di odio razziale. Si è trattato e si tratta, indubbiamente, di fenomeni inquietanti, spesso criminali, che non devono essere né ignorati né sottovalutati ma esecrati sul piano morale e perseguiti su quello penale. Negli ultimi decenni, però, in Europa e nelle Americhe, una seconda linea di discendenza dalla cultura politica fascista ha generato sulla scena politica contemporanea una filiazione più vasta, numerosa e allarmante. Mi riferisco non ai gruppi di nostalgici dichiarati del nazifascismo – fenomeno di nicchia, sebbene di una ‘nicchia densa’ e pericolosa – ma a quei movimenti e partiti politici di massa, spesso difficilmente riconducibili alle categorie novecentesche di ‘destra’ e ‘sinistra’, che vengono convenzionalmente definiti ‘populisti’ o ‘sovranisti’. Sono questi movimenti e partiti che, pur ripudiando il ricorso alla violenza politica agita sul piano fisico (ma non su quello verbale) e pur muovendosi all’interno delle regole del gioco democratico, manifestano numerosi caratteri ereditari del fascismo novecentesco. La tesi che vorremmo sostenere è, dunque, la seguente: i populisti italiani – ma anche quelli europei e americani – discendono, consapevolmente o inconsapevolmente, direttamente o indirettamente, non dal Mussolini fondatore del Partito Fascista ma dal Mussolini ‘inventore’ del populismo.

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La guerra in aula. Diari di studenti ucraini a Lviv

Dialoghi - Edizione 2023

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  • 26/03/2023, ore 11:30
  • Cavallerizza Reale

Relatori

Una raccolta di diari di guerra iniziata nel febbraio 2022, allo scoppio della guerra in Ucraina, in collaborazione con il Centro di Storia Urbana di Leopoli. Perché i diari, come i sogni, sono documenti essenziali: registrano gli stati emotivi delle persone che, direttamente o indirettamente, vivono eventi tragici. Sin dagli anni Cinquanta, in storiografia, questi documenti hanno un nome particolare: ego-documents. A indicarne una doppia natura: diari e sogni sono documenti soggettivi, raccontati dalla prospettiva di un io, ma sono anche inestimabili patrimoni collettivi.

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L’Italia è un paese per donne?

Democrazia futura - Edizione 2023

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  • 26/03/2023, ore 11:30
  • Polo del '900

Relatori

Quale può essere il ruolo delle giovani generazioni nel superamento degli stereotipi di genere? La scuola di politica per ragazze di Prime Minister attraverso il lavoro svolto nel 2022 ad Asti, Ivrea, Torino e Savona ci mostra com’è possibile promuovere il cambiamento a partire da una corretta comprensione dei dati e dei fenomeni legati al gender gap, il divario di genere, che segna la differenza di retribuzione, presenza, visibilità delle donne in diversi ambiti della vita e della società.

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Dalla sfiducia al populismo

Dialoghi - Edizione 2023

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  • 26/03/2023, ore 11:30
  • Teatro Gobetti

Relatori

Un legame unisce leadership e narrazione. Secondo neuroscienze e psicologia cognitiva siamo costantemente immersi nelle storie, come narratori e fruitori. Per questo lo storytelling è da sempre l’arma più efficace della comunicazione politica: agisce sulle emozioni, generando fiducia. Ma oggi le istituzioni democratiche ne godono meno che in passato, e si va erodendo anche la fiducia negli altri. Perché ciò accade quando le società affrontano le sfide più dure? Quale legame tra sfiducia sociale e politica? Cosa succede alle nostre democrazie quando manca fiducia? Un bel problema, diremmo d’istinto. Ma appunto: possiamo fidarci del nostro istinto?

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Il mondo nella lente dell’informazione

Dialoghi - Edizione 2023

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  • 26/03/2023, ore 12:00
  • OGR - Officine Grandi Riparazioni

Relatori

Tensioni contrastanti attraversano le società a livello globale: afflati di libertà e torsioni autoritarie, guerre e assalti alle istituzioni. Si innescano conflitti che attraversano governi, movimenti e lo stesso spazio dell’informazione. Ucraina, Iran e Cina sono tra i terreni di questo scontro, che solca anche, con forme diverse, le democrazie occidentali. Diventa decisivo avere informazioni affidabili, e cogliere come queste linee di frattura si manifestino nei diversi contesti. Gli sguardi di due giornalisti che condividono la conoscenza diretta di paesi cruciali per il futuro del mondo.

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Solidarietà con il liberalismo nel momento della sua caduta

Lectio - Edizione 2023

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  • 26/03/2023, ore 15:00
  • Cavallerizza Reale

Relatori

Viviamo una crisi dell’ordine mondiale liberale. Una trasformazione che sembra avere cause sia esterne sia endogene: l’ascesa di regimi illiberali e l’affermarsi di atteggiamenti populistici; ma anche una diffusa e autogenerata perdita di credibilità. Ma non c’è nulla da festeggiare, nemmeno per i critici del liberalismo: il sistema di coordinate politiche rischia di cambiare in modi imprevedibili. Piuttosto, in “solidarietà con il liberalismo nel momento della sua caduta†(parafrasando Adorno), dovremmo spingere il liberalismo oltre sé stesso: tentando, di nuovo, di superarlo in senso emancipativo.

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