La solitudine delle bolle. Polarizzazione e informazione

Dialoghi - Edizione 2023

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  • 23/03/2023, ore 21:00
  • OGR - Officine Grandi Riparazioni
  • Concita De Gregorio, Cristopher Cepernich, Luca Bottura

È ormai evidente che la comunicazione social produce effetti perversi, sia psicologici sia politici: contenuti urlati per diventare virali, a costo di polarizzare sempre più le comunità. È un fenomeno globale, ma in Italia assume una fisionomia tutta sua. Maggioranze vittimiste, evasori orgogliosi, populisti che su ogni media denunciano il mainstream dei media stessi. E una politica che insegue il consenso come un miraggio, invano, rinunciando a qualsiasi autorevolezza. Dai pranzi di Natale al Parlamento, non sappiamo più parlarci. Ma del resto: avremmo davvero qualcosa da dirci?

Le conseguenze della guerra sul cibo

Dialoghi - Edizione 2023

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  • 25/03/2023, ore 18:00
  • Politecnico di Torino Aula Magna
  • Carlo Petrini, Egidio Dansero, Guido Saracco, Valentina Dirindin

Come qualsiasi altro bene, il cibo ha una dimensione geopolitica. La drammatica crisi del grano ucraino – oggi solo parzialmente sbloccata – lo ha mostrato con violenza, portando scarsità e dolore. Ma se la causa prima è la guerra, ad agire da moltiplicatore è l’insieme dei modelli globali con cui abbiamo scelto di gestire l’alimentazione. La finanziarizzazione del sistema-cibo comporta un costo crescente, scaricato in larga parte sui paesi più deboli. Ma non è troppo tardi per cambiare le cose.

Legge e libertà

Lectio - Edizione 2023

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  • 23/03/2023, ore 10:00
  • Teatro Carignano
  • Gustavo Zagrabelsky

Siamo servi delle leggi per poter essere liberi, ha detto Cicerone. Legge e libertà, dunque. Senza legge saremmo esposti all’arbitrio dei più forti. Ma che cosa accade se, posti di fronte alla legge, ci accorgiamo che la legge stessa è arbitraria e non protegge, ma conculca la nostra libertà? A questa antichissima e sempre attuale domanda si cercherà di dare una risposta in quattro passaggi. Il primo – ed è quasi ovvio – porta il nome di Antigone. Il secondo e il terzo portano nomi meno noti, ma altrettanto significativi, Kurt Gerstein e Franz Stangl. Il quarto è la Costituzione.

Liberare il lettore. Storia di una pessima buona idea

Lectio - Edizione 2023

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  • 24/03/2023, ore 18:00
  • Palazzo Madama
  • Daniele Giglioli, Giorgio Gianotto

Alla fine degli anni Sessanta si affacciavano sulla scena della teoria letteraria le proposte di “liberazione del lettoreâ€: dalla tirannia dell’autore, e addirittura del testo. A metà anni Settanta, il marginalismo austriaco, secondo cui il valore si calcola non sulla quantità di lavoro ma sulla soddisfazione del consumatore marginale, rientrava in grazia con i Nobel a Hayek e Friedman (poi ministro di Pinochet) fino a diventare con Thatcher paradigma dominante. C’è un rapporto tra le due istanze? Diceva Nietzsche che tutte le cose buone sono state un tempo cattive. Che sia vero anche l’inverso?

Libere di vendersi?

Dialoghi - Edizione 2023

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  • 23/03/2023, ore 18:30
  • Cavallerizza Reale
  • Giorgia Serughetti, Valentina Pazé, Valeria Verdolini

In un’epoca in cui siamo tutte e tutti invitati a farci imprenditori di noi stessi e a investire sul nostro capitale umano, torna in primo piano la questione della mercificazione del corpo femminile. I fenomeni della prostituzione e della maternità surrogata, in particolare, pongono difficili interrogativi all’etica, al diritto, alla politica. È possibile stabilire un limite a ciò che i soldi possono comprare? Che dire quando sono le donne stesse a rivendicare il diritto di disporre del proprio corpo come se si trattasse di una merce? Quale rapporto tra libertà e mercato?

Libertà al lavoro

Dialoghi - Edizione 2023

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  • 23/03/2023, ore 21:00
  • Cavallerizza Reale
  • Collettivo di Fabbrica GKN, Isabelle Ferreras, Leonard Mazzone

Sono lontani i tempi in cui veniva chiesta, a gran voce, maggiore democrazia all’interno dei luoghi di lavoro. Oggi il nesso fra lavoro e libertà è rivendicato soprattutto dai difensori del libero mercato; mentre, all’altro lato della barricata ideologica, il lavoro finisce per essere pensato come attività disumanizzante, da cui liberarsi attraverso forme di reddito incondizionato. Ma dobbiamo davvero rinunciare a essere più esigenti verso l’attività che occupa gran parte della nostra vita? Un dialogo sulla sfida di combinare transizione ecologica, demercificazione del lavoro e democratizzazione dei luoghi di produzione.