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Ti bacio ancora e ancora e ancora. Il tempo perduto di Natalia e Leone Ginzburg

Lectio - Edizione 2025

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  • 30/03/2025, ore 18:30
  • Circolo dei Lettori Sala Grande

Relatori

Natalia Ginzburg ha scritto, in una lettera a un amico: “Leone era il contrario di me. Lui sapeva tutto, tutto di un paese, tutto di tutte le cose, come sono nella realtà. Però gli piaceva molto stare con me. Si divertiva a parlarmi. Siamo stati tre anni al confino, durante la guerra, e lui non aveva amici, non aveva nessuno con cui parlare, ma diceva che non gli importava niente di non avere amici, perché io ero il suo amico, e gli bastava. E così siamo stati molto bene insieme. Molto felici insieme. Io ero felice ogni giorno. Quel tempo mi sembra tanto lontanoâ€.

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Guerra all’occidente, guerra dell’occidente

Lectio - Edizione 2025

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  • 30/03/2025, ore 18:30
  • Teatro Gobetti

Relatori

Le guerre sono eventi episodici, che in generale si concludono con la vittoria di un soggetto e la sconfitta del suo nemico. “Guerraâ€, al singolare, implica invece un evento necessario, inevitabile. Tra Oriente e Occidente non si dà guerra eterna tra due duellanti sempre uguali: piuttosto un evento bellico che si rinnova nella misura in cui le parti, pur mutando di continuo, non riescono a pervenire a un equilibrio che ne manifesti la rispettiva complementarità rispetto all’altra. Una reciproca ostilità a geometria variabile, che è particolarmente interessante indagare a partire da un problema preciso e (apparentemente) limitato, e cioè la celebre domanda del presidente George W. Bush all’indomani dell’ “atto di guerra globale†(o come tale avvertito) dell’11 settembre 2001: “ma perché ci odiano?â€.

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Dieci anni di proteste di massa, e poi il caos

Lectio - Edizione 2025

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  • 30/03/2025, ore 18:00
  • Cavallerizza Reale

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Dal 2010 al 2020, il numero di persone che hanno partecipato alle proteste è stato più alto che in qualsiasi altro momento della storia umana. È stato dimostrato un sincero desiderio di cambiare il sistema globale. Ma i risultati di queste rivolte – per coloro che hanno a cuore la democrazia – sono stati altalenanti e spesso catastrofici. È cruciale allora riflettere sulle forme organizzative e i risultati di queste rivolte, e su come hanno plasmato (o meno) il mondo del 2020. Che cosa ci insegna questo frammento di storia recente, ora che assistiamo – sia in Europa sia negli Stati Uniti – a un nuovo momento di ripiegamento autoritario?

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Franco Basaglia e la democrazia profonda

Dialoghi - Edizione 2025

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  • 30/03/2025, ore 16:30
  • Circolo dei Lettori Sala Gioco

Relatori

Il rinnovato interesse per Franco Basaglia, per ciò che ha scritto e fatto, che si è manifestato anche tra le giovani generazioni in occasione del centenario della sua nascita, sollecita una riflessione sulla sua attualità. E proprio rispetto al tema del conflitto proposto da questa edizione di Biennale Democrazia. La profondità della rivoluzione basagliana – con la presa di parola dei “matti†– è la radice più solida per una democrazia capace di sopportare contraddizioni e conflitti. Là dove la pratica di abitare il mondo e il sogno del possibile si alimentano a vicenda.

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Cosa mi dice la letteratura russa della guerra e della pace

Lectio - Edizione 2025

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  • 30/03/2025, ore 16:00
  • Teatro Gobetti

Relatori

Da quando è cominciata la guerra in Ucraina, più di tre anni fa, ho sentito tanta gente che sapeva come stava andando la guerra, come sarebbe andata a finire, cosa doveva fare Putin, cosa doveva fare Zelenskij, cosa doveva fare l’Europa, cosa doveva fare la Nato, gente che capiva perfettamente il sottotesto delle dichiarazioni di Lavrov, di ArestoviÄ, di Putin, di Zelenskij, di Peskov, di AbramoviÄ, tutte cose che a me sfuggivano e sfuggono ancora; io, anche quando son stato in Russia, dal 2022 ad oggi, e ci sono stato 4 volte, mi è sembrato di essere in mezzo a questa guerra nello stesso modo in cui Pierre Bezuchov, in Guerra e pace, stava nel mezzo della battaglia di Borodino: senza capirci niente. Ho visto dei cavalli, dei cannoni, della gente che corre, ho visto il fumo delle esplosioni ma il disegno complessivo di quel che è successo, di quel che succede e di quel che succederà mi sembra mi sfugga completamente. L’unico posto dove mi sembra di trovarlo, questo senso, è la letteratura e, in questo discorso, provo a capire, e a raccontare, quello che mi dice la letteratura russa della guerra e della pace.

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Tumulti, congiure. A partire da Machiavelli

Lectio - Edizione 2025

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  • 30/03/2025, ore 16:30
  • Circolo dei Lettori Sala Grande

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Machiavelli opera una radicale rottura nella tradizione filosofico-politica occidentale. Non fa suo l’elogio della concordia fra le diverse parti della “città†elaborato dal pensiero antico e ancora diffuso nella cultura rinascimentale. Ritiene invece che i “tumultiâ€, i conflitti politici condotti in certe forme, possano mantenere viva la libertà e portare a novità istituzionali importanti. Machiavelli lascia così in eredità al pensiero moderno e contemporaneo il problema di come coniugare libertà e conflitto, in una società profondamente divisa per appartenenze sociali e valori.

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